“Arte, Sapori e Natura a Squillace”
Aperte le votazioni!!
(vai al modulo per votare) hai tempo fino a domenica 12 settembre per esprimere le tue preferenze.
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Presso il palazzo storico, nelle vicinanze di piazza Castello, denominato Casa di Cassiodoro, si prevede di realizzare un’estemporanea di pittura.
La felice esperienza sarà realizzata con le donne artiste dell’associazione Jonathan che incontrano Cassiodoro con tema dell’evento “Colori e Sapori di Calabria”.
Negli ultimi trent’anni si è sviluppato lungo le spiagge della città antica un centro balneare in rapida espansione. Conosciuto prima con il nome di Squillace Scalo, per via dello “scalo” della stazione di Squillace, ora viene comunemente riconosciuto come Squillace Lido, o Marina di Squillace.
Nel corso del decennio 1940-1950, molti abitanti di Squillace costruirono in prossimità della spiaggia capanne in legno e paglia, note nel dialetto locale come “pagghjari”. Un primo piccolo nucleo di abitanti risiedeva, intorno alla nascente ferrovia, già dal 1860. Lo scrittore George Gissing nel suo libro Sulla riva dello Jonio, resoconto di un suo viaggio in Calabria effettuato nel 1897, descriveva l’accoglienza avuta nella Marina di Squillace.
Intorno agli anni ’70 fu realizzato un gradevole lungomare e abbozzato un piano edilizio. La costruzione della chiesa di San Nicola Vescovo ha sancito anche la volontà di creare un nucleo stabile e residente.
Oggi i cittadini di Squillace sono equamente divisi tra chi vive nel centro storico e chi invece nelle frazioni.
Un interessantissimo documento storico sulla Calabria degli anni passati, nel documento si parla anche di Squillace (a partire dai 4minuti e 30secondi)
IL CASTELLO NORMANNO
Il castello di Squillace domina il paese dal punto più alto del colle. Fu edificato dai Normanni nella seconda metà dell’XI secolo a conclusione della campagna di conquista della Calabria contro i Bizantini che avevano posseduto la regione, e più in generale l’Italia Meridionale, per oltre 5 secoli. Squillace, in epoca normanna, costituisce il caposaldo amministrativo, politico e religioso più importante della costa ionica. E’ qui che Ruggero d’Altavilla dona a San Bruno di Colonia i territori dove poi sarà costruita la certosa di Serra San Bruno.
Il periodo normanno è sicuramente il più importante per Squillace, che vive un momento di grande fervore politico-amministrativo, economico e religioso.
I primi anni del XIII secolo sono fondamentali per la storia di Squillace: è in questo momento che per la prima volta l’insediamento viene infeudato sotto un conte ed alla presenza di un castellanus. Sotto Federico II, cui si deve probabilmente la costruzione della torre poligonale sul lato est del recinto, il castrum Squillacii è tenuto da un castellanus non habens terram e da dieci servientes. La situazione sembra la medesima in epoca angioina.
Dal 1256 il castello viene infeudato sotto diverse famiglie: i Lancia, i Monfort, i Del Balzo, i Marzano, fino al 1485, momento in cui il castello torna sotto il controllo diretto di Federico d’Aragona, futuro re di Napoli. Nel 1494, il castello passa per matrimonio alla famiglia Borgia, di cui troneggia lo stemma in marmo sul portale d’entrata. I Borgia, un’ importantissima famiglia nobile di origine castigliana, si trasferisce in Italia nel XII secolo dove si stanzia a Firenze, Perugia, Siena, Roma, Napoli. Il matrimonio sancisce l’alleanza tra il Papa Alessandro VI Borgia e Alfonso II d’Aragona: vengono fatti sposare Goffredo Borgia, fratello della ben più nota Lucrezia, di appena 13 anni e Sancha d’Aragona, figlia naturale appunto del re. La famiglia dei Borgia reggerà il castello fino al 1729, quando per mancanza di eredi, torna a far parte del demanio reale. Declassata a Marchesato, Squillace nel 1755 passa sotto la famiglia De Gregorio, che detiene il castello fino al 1783, quando un violento terremoto sconvolse e distrusse l’intero borgo.
Via di Squillace
Squillace Storica è divisa in quartieri più piccoli, tra i quali spiccano il centro storico[11], e la Squillace Nuova, quartiere di recente costruzione che si espande da Viale Fuori le Porte fino alla Contrada Micciulla. Oltre ai quartieri ve ne sono altri più piccoli di aspetto rurale. Nel centro storico sono inoltre presenti molteplici monumenti e chiese, tra cui il Duomo, il Castello Normanno, il palazzo del Municipio e il Centro del Folklore. Un ampio lavoro di restauro ha reso al castello quell’imponenza persa da tempo, rendendo Piazza Castello un luogo importante per i turisti che finalmente possono godere della meravigliosa veduta.
Concattedrale di Santa Maria Assunta
Chiesa di San Pietro Apostolo
Chiesa di San Nicola delle Donne o dell’Immacolata
Un breve estratto del racconto di Antonella Di Lieto proprietaria del Mulino Alui meta del percorso naturalistico – a seguire una galleria con le foto di tutti i momenti trascorsi in questa splendida giornata
Alla scoperta del Fiume Alessi e dei suoi Mulini
E’ prevista la partenza da piazza Duomo con proseguimento in via Porta giudaica dove è ancora presente un antico tracciato in pietra. Il percorso prevede l’attraversamento di una vasta area verde caratterizzata dalla presenza di varie specie di vegetazione autoctona.
Ricordati di iscriverti (cliccando qui) ed attendere la nostra risposta.
I turni ed i gruppi di partenza saranno organizzati in funzione della disponibilità al fine di garantire la sicurezza durante il percorso e rispettare le normative vigenti sul COVID-19.
Senza conferma di risposta alla mail non potrai partecipare all’evento con Noi.
2° PERCORSO: circa 2,58 km totali Partenze programmate agli orari: 11:00 e 16:30 partenza da piazza Castello (lasciate il vostro numero di telefono per eventuali variazioni sulle partenze legate al numero di partecipanti)
Compila il nostro questionario di gradimento: vogliamo conoscere la tua opinone e migliorare l’accoglienza turistica a Squillace (clicca qui)
Il filosofo prof. Salvatore Mongiardo direttore scientifico del Centro Studi e Ricerche sulla prima Italia ci accompagnerà in questo viaggio dal mondo antico alla nuova civiltà.